Siamo in un’epoca in cui spesso le parole ci restano bloccate in gola: per la paura, per l’assurdità del quotidiano, per la rabbia repressa… e allora ridiamo! Ridiamo forte, perché a volte è l’unico modo per non rimanere senza parole. Tra cabaret, mimo, momenti (melo) drammatici e una voce fuori campo che forse è la coscienza… o forse sua madre, Macchini ci accompagna in un viaggio comico che, tra una risata e l’altra, ci porta anche a riflettere. E proprio quando pensi di aver visto tutto, arriva un finale che spiazza e colpisce al cuore: perché a volte, parlare fa più ridere della scena muta. Ma soprattutto, fa più bene.